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MARCHIONE: "Con il nuovo protocollo la Serie D potrà ripartire"

A cura di Luca Salini

Roberto Marchone, giornalista che collabora con numerose testate, è l’addetto stampa del Castelnuovo, matricola “terribile” del campionato di serie D, girone F. Da sempre appassionato e esperto di calcio, ha iniziato anche l’esperienza di scrittore con già due libri all’attivo, con ottimi risultati come lo stesso ha raccontato nell’intervista che abbiamo realizzato.

Roberto Marchione, come valuti la tua esperienze come addetto stampa del Castelnuovo, compagine che milita nel campionato di serie D, girone F?

È sicuramente un’esperienza bellissima, impegnativa ma gratificante ed edificante, anche molto formativa vista la qualità della dirigenza di questa fantastica società. Nella vita come nella professione bisogna sempre cercare di fare del proprio meglio, accumulando esperienza che permetta di migliorarsi, e mi auguro che io stia riuscendo in questo intento, sia per il bene della società per la quale svolgo questo servizio che naturalmente per la soddisfazione personale di dimostrare il valore del mio lavoro.

Prima della sospensione il Castelnuovo era secondo in classifica. Senza la sconfitta casalinga con il Pineto…

Siamo ancora alla sesta giornata, il Castelnuovo Vomano certamente non deve distogliere il pensiero dal mantenimento della categoria che è il principale obiettivo stagionale. Certo è una bella soddisfazione vedersi momentaneamente lassù, con la classifica che sarebbe potuta addirittura essere migliore senza la sconfitta in zona Cesarini col Pineto. Questa buona striscia iniziale sicuramente rende merito alle qualità che sapevamo di poter esprimere e ci dà ancora maggior consapevolezza nei nostri mezzi, è una bella soddisfazione e auspichiamo di potercene togliere tante altre nel corso del campionato. Non dimentichiamo di essere una neopromossa al primo anno in assoluto in serie D, ma allo stesso tempo sappiamo di poter fare bene e vogliamo lottare ogni domenica per confermare quanto di buono fatto in questo avvio di stagione.

Secondo le ultime notizie il campionato di serie D dovrebbe riprendere il 6 dicembre. Pensi che ci siano le condizioni per proseguire in sicurezza la stagione?

Penso che col nuovo protocollo, che la LND si accinge a proporre, con il quale probabilmente prevederanno tamponi eseguiti più assiduamente e un maggior numero di positivi nel gruppo squadra per poter chiedere il rinvio della gara rispetto ad ora in cui ne basta uno, avvicinandosi quindi a quello dei professionisti, il campionato potrà proseguire con maggior regolarità diminuendo il numero di rinvii e, allo stesso tempo, si potrà lavorare con più tranquillità in quanto ciò permetterà di individuare ed isolare più rapidamente gli eventuali contagiati.

Credi che lo stop è arrivato al momento opportuno oppure che il campionato non doveva prendere proprio inizio?

Credo sia stato giusto far iniziare i campionato, dato che si tratta di una competizione nazionale e che in quel momento i contagi erano di molto diminuiti. Avrei preferito che non fosse stato momentaneamente sospeso perché inevitabilmente si è perso un po’ il ritmo gara, ma d’altra parte il numero di partite rinviate era ormai elevato e senza un nuovo protocollo sarebbero forse aumentate ancora. Naturalmente siamo tutti consci che non basta uno schiocco di dita per modificare il protocollo ma che bisogna lavorarci su analizzando tutte le varie problematiche e si deve inoltre tener conto della burocrazia e dei suoi tempi; quindi capisco che sia stata necessaria la sospensione in questo momento per poter permettere a tutti di poter poi riprendere al meglio con le nuove regole, in più con diversi match recuperati e una classifica perciò più veritiera.

La crisi sanitaria ha determinato anche un grave deficit per le società di calcio. A tuo avviso quali misure sono necessarie per salvare il calcio dilettantistico?

Sicuramente la crisi sanitaria ha creato anche problemi economici per le società dilettantistiche, che da una parte hanno dovuto e dovranno affrontare costi supplementari e importanti per la sanificazione e per i tamponi, e dall’altra hanno visto diminuire i propri introiti per la diminuzione delle sponsorizzazioni e per i mancati incassi derivanti dal dover giocare a porte chiuse. Sarà probabilmente fondamentale un intervento della LND e del Governo con ristori più importanti e mirati, perché non dobbiamo dimenticare che parlando di calcio dilettantistico non stiamo parlando di quello professionistico più ricco ed attrezzato economicamente, e che inoltre non si tratta solo del capriccio di correre dietro a un pallone, ma che in realtà esistono oltre diecimila società e ognuna di esse dà da vivere a diverse famiglie senza contare il resto degli addetti ai lavori, giornalisti compresi.

Il girone F è molto equilibrato. A tuo giudizio quali sono le squadre favorite per la promozione e per i play off?

Il girone F di questa stagione si sta dimostrando molto equilibrato e livellato verso l’alto, difficile dire ora quale sia la favorita assoluta ma probabilmente diverse squadre possono disputare un campionato di alta classifica. Penso al Campobasso, al S.N. Notaresco, alla Recanatese, al Tolentino, al Cynthialbalonga, al Tolentino, al Pineto che ha le qualità per poter risalire in classifica…e mi auguro che anche il Castelnuovo Vomano prosegua nel suo bel cammino e continui a lottare con queste piazze importanti.

Sono passate poche giornate ma quale squadra ti ha sorpreso in positivo e quale ti ha deluso?

Visti i nomi con i quali ha rinforzato la rosa pensavo che il Real Giulianova potesse avere un miglior avvio di campionato, mentre chi mi ha sorpreso positivamente, evitando di parlare del Castelnuovo in quanto è più bello e consono ricevere giudizi e non darseli da soli, è stato il Vastogirardi, autore di un buon inizio di campionato.

Sei un grande esperto di calcio. Un giudizio sulle squadre di Atri, la tua città?

Difficile dare giudizi dopo solo due o tre gare disputate, sicuramente è una bella soddisfazione per la città di Atri avere tre squadre in Promozione e una in Prima Categoria, oltre alla neonata Hadranus in Terza Categoria, tutte con la possibilità di fare bene nei rispettivi campionati.

A tuo giudizio in cosa è cambiato oggi il ruolo del giornalista sportivo rispetto al passato?

Credo che al giorno d’oggi il giornalista sportivo debba essere un professionista più completo  nella propria attività, capace di sapersi districare tra tutte le sfaccettature e le tipologie di mass media e tecnologie, a differenza del passato nel quale c’era minor varietà di mezzi d’informazione e al contempo una maggior specializzazione.

Sei anche un famoso scrittore. Stai lavorando al nuovo libro?

Mi ritengo soddisfatto dei riconoscimenti dei lettori e degli addetti ai lavori che ho già ricevuto per i miei primi due lavori letterari sulla storia di Atri, ossia “La storia di Atri durante il ducato Acquaviva” e “I documenti inediti di Nicola Sorricchio”, per i quali dopo la partecipazione all’Abruzzo Book Festival sono stato selezionato all’importante FLA di Pescara e, proprio due mesi fa, mi è stato conferito a Caserta il prestigioso riconoscimento internazionale “The Grand Award to Excellence” dell’ultraventennale premio letterario “Tra le parole e l’infinito”. Attualmente sto lavorando al nuovo volume sulla storia di Atri, che racconterà altri scorci della vita medievale e rinascimentale e che, nonostante i rallentamenti dovuti alle difficoltà di poter accedere ad archivi e biblioteche per via della pandemia, auspico di poter presentare la prossima estate. Sto inoltre preparando una sorpresa a tutti gli sportivi con un volume sulla storia e le gesta di un grande personaggio del calcio abruzzese. 

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  Scritto da Redazione Abruzzo il 24/11/2020
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