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2a D - Intervista al mister della neopromossa "IL MORO PAGANICA"

Per la solita rubrica settimanale, Luca Salini intervista Giovanni Centi Secatore, allenatore de Il Moro Paganica appena promosso in Prima Categoria

Il Moro Paganica è la compagine che ha vinto, dominando, il campionato di seconda categoria girone D. A campionato terminato, abbiamo intervistato il condottiero, il Mister artefice dello straordinario campionato. Stiamo parlando di Giovanni Centi Secatore, il quale è in attesa di notizie dalla società in merito alla conferma per la prossima stagione. Ma procediamo con ordine.

Mister, innanzitutto complimenti per la promozione in prima categoria. Un campionato dominato e vinto con merito.

Grazie per i complimenti ma li voglio girare innanzitutto ai miei giocatori che hanno creduto in questo risultato fin dall’inizio, mettendoci voglia e facendo sacrifici enormi; poi i complimenti vanno rivolti a staff, società e tifosi.

Si aspettava di raggiungere il traguardo con così ampio margine?

Sinceramente me lo aspettavo, senza presunzione, perché ho sempre saputo di avere una squadra fortissima capace di decidere del proprio destino. Ho sempre detto ai ragazzi che solo noi potevamo decidere se vincere, quando vincere e come vincere.

Quali erano i vostri obiettivi ad inizio campionato?

Vi dico cosa mi ha detto la società il giorno che sono stato contattato per diventare allenatore:“ mister, non siamo ripartiti dalla seconda per fare un campionato di media classifica ma per essere i protagonisti, quindi il nostro obiettivo consiste nel vincere il campionato”. Penso di aver già risposto alla sua domanda.

A suo avviso c’è stato un momento clou durante la stagione che vi ha trasmesso maggiore consapevolezza nei vostri mezzi?

 La consapevolezza nei nostri mezzi c’è sempre stata ma ne ho avuto la certezza assoluta nella partita vinta con netta superiorità sul campo di Campli contro il Paterno Tofo, partita a cui siamo arrivati senza i nostri due attaccanti Rino Arciprete e Massimo Ciuffetelli.

A fine campionato è tempo di bilanci. Le chiedo l’avversaria che vi ha messo maggiormente in difficoltà, il giocatore che l’ha impressionata in positivo, la squadra che a suo avviso ha un po’ deluso le aspettative.

Per quanto riguarda la squadra da me allenata, il bilancio è sicuramente positivo e pieno di buone speranze. L’avversaria che più ci ha messo in difficoltà è stata il Lions Villa e lo dimostrano anche i risultati dei nostri due incontri. Il giocatore che mi ha impressionato in positivo è stato il n. 10 del Gagarin Teramo di cui non ricordo il nome. Sinceramente non c’è una squadra che ha deluso le mie aspettative: tutto mi sembra in linea con quello che si è verificato e con i reali valori delle compagini del girone.

Mister qual è stato il suo primo pensiero appena raggiunta la promozione?

 È stato il seguente: “e adesso che mi invento per motivare i ragazzi per le ultime settimane di allenamento”?  Con questa battuta voglio ringraziare tutti i ragazzi che, nonostante le intemperie ed i problemi lavorativi e personali, non hanno mai mollato ed hanno sempre combattuto per l’obiettivo comune, che è stato sempre quello di vincere il campionato.

Ci descrive il suo modo di concepire il calcio? Calcio offensivo o fatto di ripartenze?

Come ho sempre detto ai miei giocatori, nel calcio è stato già tutto inventato da persone più esperte. Noi siamo qui per metter in pratica idee, schemi e moduli aggiungendoci qualcosa di nostro. Io sono cresciuto con il calcio di Arrigo Sacchi, che allenava uno squadrone caratterizzato dal trio olandese con Baresi, Maldini e tanti altri campioni. Quindi prediligo un calcio offensivo, fatto di dominio sull’avversario e di bel gioco. Ripeto sempre: chi paga il biglietto deve essere contento di pagarlo.

L’ultima domanda è d’obbligo: allenerà ancora il Moro Paganica la prossima stagione?

Non sono io che devo rispondere a questa domanda ma la società. Insieme con i ragazzi abbiamo condotto a termine una stagione trionfale e fatto il possibile per raggiungere gli obiettivi prefissati dalla società. Posso dire, senza timore di essere smentito, che ci siamo riusciti e di questo ne vado orgoglioso. Adesso la società deve decidere se continuare su questa strada o prenderne altre. Io ho passato un anno bellissimo con ragazzi meravigliosi che porterò sempre nel mio cuore e che non finirò mai di ringraziare.

 

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  Scritto da Redazione Abruzzo il 14/05/2019
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