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Apoteosi SCERNE: parola ai protagonisti della cavalcata verso la PRIMA

Passata la sbornia dopo la festa promozione abbiamo raggiunto due colonne dello Scerne 20.14. L'allenatore Marco Pepe e lo storico dirigente Roberto Pavone

Lo Scerne 20.14 ce l’ha fatta. Il gruppo di dirigenti che qualche stagione fa si era messo in testa di riportare lo Scerne li dove la storia lo aveva già portato qualche anno più indietro, è riuscito a completare l’impresa con il difficile salto diretto in Prima Categoria, due anni dopo l’approdo in Seconda. Per questo motivo abbiamo raggiunto, oltre che il sempre più vincente mister Marco Pepe (condottiero tecnico dell’impresa sportiva che ci ha rilasciato una breve dichiarazione ma carica di significati), uno dei capisaldi di quel sodalizio gialloblù da cui tutto ha avuto origine, e stiamo parlando di Roberto Pavone, giovane e brillante dirigente con lo Scerne nel cuore. 

D. Mister Marco Pepe, un’impresa tira l’altra, o almeno nel suo caso è stato così. L’ennesima vittoria della sua carriera da allenatore, per cui non possiamo che farle anche noi tanti complimenti..

R. “Ho accettato Scerne con piacere perchè speravo di poter far bene e contrare l'obiettivo play off. Immaginavo un campionato equilibrati, invece siamo partiti in testa e ci siamo rimasti fino al termine.
Per questo devo ringraziare in primis tutti i ragazzi, il preparatore dei portieri Gabriele Guardiani e tutta la società che ci è stata sempre vicina. Sono felicissimo in quanto, nel mio piccolo, sono riuscito in una grande impresa: vincere 4 campionati in 6 anni”.

 

D. Roberto Pavone, oggi è tutto più bello ma qualche anno fa all’inizio di questa avventura, quanto ci credevate?

R. Quando quattro anni fa abbiamo fondato questa società ci siamo posti un obiettivo ben definito : fare il doppio salto in un lustro!
Ricordo quando da ragazzino andavo allo stadio a vedere lo Scerne Calcio, ad ammirare le gesta di coloro che oggiho lo fortuna di avere come dirigenti collaboratori al mio fianco.
L'ardore di Stefano Fanì (oggi presidente), la balistica e l'opportunismo di bomber Di Marzio (oggi allenatore del Treciminiere e nostro preziosissimo consulente), il dinamismo di Nino Micolucci (nostro allenatore sino ad un anno fa), tutte qualità che i sopra citati mettevano in mostra nel Campionato di 1a Categoria. Chi ha vissuto quella bella pagina sportiva del nostro paese non può non associare la Squadra dello Scerne alla 1a Categoria e la mia, la nostra speranza è che le generazioni future possano ricordare i campionati 18/19 e successivi come io ed i miei coetanei ricordiamo i campionati di fine anni 90 inizio 2000.

D. Venendo pù concretamente a quest’ultima stagione quali ingredienti sono serviti per far crescere una squadra con caratteristiche vincenti.

R. La sfida di quest'anno è stata ambiziosa e affascinante. Dovevamo metabolizzare la delusione del campionato passato che ci ha visto sconfitti da favoriti con l'obbligo (dettato da copiose partenze volenti e nolenti) di rifondare l'80% della rosa a partire dalla sua radice. Quando Marco Pepe si è detto favorevolmente disponibile abbiamo cominciato un lavoro capillare, cercando di selezionare calciatori assemblabili tecnicamente ed umanamente. Senza mettere troppe pressioni, memori di quanto accaduto un anno fa, abbiamo schiettamente detto a Mister e ragazzi che il nostro obiettivo era quello di arrivare tra le prime cinque cercando di divertirci con etica e professionalità. La qualità delle prestazioni, la coesione del gruppo all'interno e fuori dallo spogliatoio, la costanza con la quale il Mister imponeva ai ragazzi di non abbassare la guardia, la convinzione crescente degli stessi han fatto si che oggi possa celebrarsi un successo meravigliosamente inaspettato.

D. Dopo un’annata del genere cosa ricorderete con maggior piacere?

R. Tra le cose che ci porteremo dietro di questa bellissima annata, ci sono sicuramente i complimenti sinceri e cortesi pervenuti dai dirigenti della altre squadre. E' stato un campionato di livello equilibrato e per questo logorante, siamo fieri di averlo condotto sin dall'inizio e di poter finalmente far festa.

D. A questo punto però le sfide per voi sembrano non finire mai. Dopo l’estate ci sarà una Prima Categoria da disputare..

R. Una volta finito lo spumante programmeremo la stagione prossima, consci di affrontare un campionato totalmente diverso, consci di spostare drasticamente l'obiettivo che, da buona matricola, sarà inizialmente quello della salvezza sperando di poter condividere tante altre gioie con questo meraviglioso gruppo.

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  Scritto da Redazione Abruzzo il 02/05/2018
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