Il momento d'oro del calcio azzurro
Non è trascorso neanche un mese dalla storica vittoria degli azzurri ai campionati europei itineranti che in parte sono disputati anche in Italia e l’interesse di tutti gli appassionati di calcio italiano è già rivolto verso il prossimo campionato di Serie A TIM e i prossimi Mondiali che verranno disputati nel 2022 in Qatar. Ai successi a livello di Nazionale, però, stanno facendo da contraltare le tante difficoltà che stanno attraversando le nostre squadre di club, Inter e Juventus su tutte, che hanno dimostrato una volta di più di non riuscire a competere a livello economico con le dirette rivali della Premier League e de La Liga.
La vittoria dell’Europeo deve essere un punto di partenza
E così, dopo un mese di emozioni, tensioni, gioie e preoccupazioni, l’Italia è riuscita a laurearsi Campione d’Europa per la seconda volta nella propria storia. L’ultima volta che il nostro Paese era riuscito nell’impresa era il 1968 e anche in quell’occasione la rassegna continentale venne disputata a Roma. Questa volta, però, gli azzurri hanno disputato la fase conclusiva in quel di Londra dove, davanti ai 60.000 tifosi inglesi presenti nel tempio del calcio di Wembley, sono riusciti a portarsi a casa la finale dopo i calci di rigore. La squadra di Roberto Mancini ha fatto riaccendere i riflettori sul calcio italiano che, reduce dal fallimento della mancata qualificazione ai Mondiali del 2018, non se la stava passando benissimo. Il tecnico di Jesi è riuscito nella straordinaria impresa di mettere in piedi un gruppo coeso, capace di giocare un bel calcio e, soprattutto, capace di giocare da squadra a prescindere dagli interpreti in campo. Autentici mattatori della spedizione azzurra sono stati l’eterno Chiellini, l’italo brasiliano Jorginho e lo scugnizzo napoletano Lorenzo Insigne che secondo le scommesse calcio di Betway, a quota 8,00 al 6 agosto, con il suo Napoli è tra i favoriti per la vittoria della prossima Serie A. Insigne è stato uno degli uomini chiave dello scacchiere azzurro e ha finalmente dimostrato di aver compiuto il definitivo salto di qualità anche a livello internazionale. Ora l’attenzione è rivolta alle Final Four di Nations League dove l’Italia affronterà Spagna, Francia e Belgio nel tentativo di raccogliere un altro successo continentale dopo la vittoria di un mese fa.
In Serie A le difficoltà continuano
In Serie A le difficoltà continuano a farla da padrone e dopo la partenza di Donnarumma a parametro zero, a quella di De Paul per poco più di 30 milioni, l’ultimo partente eccellente è stato l’esterno marocchino dell’Inter Hakimi che è un nuovo giocatore del Paris Saint-Germain. La sensazione è che le squadre italiane non abbiano la forza economica per resistere agli assalti dei migliori club di Europa che possono mettere sul piatto cifre superiori ai 100 milioni di euro, sia grazie agli introiti derivanti dalla vendita dei diritti televisivi, sia perché riescono a interpretare meglio, usando un’espressione eufemistica, i parametri imposti dal Financial Fair Play UEFA. Il meccanismo introdotto anni fa, invece di portare con sé l’equilibrio sperato, sembra aver aumentato ancor di più le disparità tra i club più ricchi e quelli medi che non riescono più ad andare avanti senza vendere i propri pezzi pregiati. Il Manchester City e il PSG sono con ogni probabilità le società che hanno gestito meglio i paletti UEFA, ma l’impressione di molti è questo sistema sia poco sostenibile nel medio-lungo periodo. C’è il concreto rischio che continuando in questa direzione si venga a creare una Superlega “non ufficiale” tra le società che continuano a investire centinaia di milioni di euro a ogni sessione di mercato, pur senza raggiungere i risultati sportivi sperati, e le società italiane che, invece, sono sempre più spesso costrette a vendere i migliori giocatori per far quadrare i bilanci.
In un simile contesto, l’unica società che continua a risiedere al top restando perennemente in attivo è l’Atalanta che dopo aver ceduto Romero per più di 50 milioni di euro ha virato su Lovato e Demiral nel tentativo di dare continuità a un progetto tecnico che ormai va avanti con ottimi risultati da cinque anni. Inter e Juventus, invece, secondo gli addetti ai lavori avranno poco spazio di manovra in queste sessioni di mercato e la sensazione è che Inzaghi e Allegri dovranno accontentarsi del capitale umano attualmente a disposizione.