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LONGINI: il piacere di parlare di calcio come opinionista in TV

A cura di Luca Salini

Chi segue ora i programmi televisivi di 7 Gold di certo avrà notato una donna brillante disquisire di calcio con competenza e toni misurati. Marica Longini ormai rappresenta un volto noto del panorama televisivo italiano, non solo in ambito sportivo, in virtù di numerose esperienze accumulate nel corso degli anni in trasmissioni celeberrime (come Il Processo di Biscardi e Quelli che il calcio con Simona Ventura). Non mi soffermo sui titoli professionali e sul curriculum della brava e bella opinionista. Leggendo l’intervista, si potrà capire non dico tutto, ma di sicuro tanto, di Marica Longini.

Marica, innanzitutto ti ringrazio per la tua disponibilità. Avvocato, agente Fifa, giornalista e opinionista sportiva. Una donna poliedrica e dinamica…

Sì, lo sono sempre stata! Sin da piccola ho cercato di coltivare varie passioni e di prefiggermi degli obiettivi da raggiungere. Nonostante mi sia sempre piaciuto studiare, ero una delle migliori a scuola, dalle elementari fino all’Università, ho dedicato tanto tempo soprattutto alla ginnastica ritmica e artistica, con i relativi saggi annuali, allo studio dell’inglese (all’epoca non si studiava alle scuole elementari).

Questo grazie anche alla disponibilità dei miei genitori, in particolare di mio padre, che ha sempre spronato me e i miei fratelli a studiare, ad arricchire la mente.

Dall’età di 20 anni mi sono appassionata tanto anche alla politica. Ho militato tanti anni nell’UDC guidata prima da Follini, poi da Casini e sono stata anche responsabile per il suddetto partito del dipartimento dello Sport a Milano e provincia.

Se dovessi definire Marica Longini, cosa diresti?

Che bella domanda… non è facile definire se stessi… sicuramente Marica Longini è una donna sportiva (sia perché amo e mi interesso di sport, di calcio, ovviamente, in particolare, sia perché mi piace allenarmi e mantenermi in forma), affamata di vita, sognatrice ma, al contempo, molto concreta, ahimè testarda, caparbia, tenace, sensibile, amante degli animali (ho un bellissimo cucciolo di gatto esotico, dal nome importante, Elvis), e, soprattutto, guerriera. Ci sono stati momenti della mia vita in cui ho dovuto lottare tanto…

Hai partecipato e partecipi a tanti programmi televisivi. Ora ti seguiamo su 7 Gold per parlare di calcio e della tua Lazio. Da dove nasce la tua passione per il calcio?

La mia passione per il calcio risale a quand’ero piccola. Mio papà mi portava con lui allo stadio di Via Del Mare a vedere il grande Lecce, quello di Barbas, Pasculli, e lì ho cominciato ad appassionarmi al calcio. Poi, sempre per merito di mio padre, mi sono appassionata alla Lazio. Andavo con lui a Roma per dei convegni, e lì, con il figlio di un suo amico, andavo ad assistere agli allenamenti della Lazio. Rimasi colpita da Alessandro Nesta e, un po’per lui, un po’ per i colori biancocelesti che ricordano il cielo, diventai laziale. Poi la storia con un giocatore della Lazio ha accresciuto in me la passione per questi colori.

C’è stato un episodio che ha determinato la svolta nella tua carriera professionale ma anche legata al mondo dello sport e dello spettacolo?

In realtà la mia crescita è stata costante e graduale. Sicuramente un periodo che ricordo con grande piacere è quand’ero ospite della grande Simo (Simona Ventura) a Quelli che il calcio su Rai2. All’epoca era uno dei programmi più visti del piccolo schermo. E’ stato sicuramente uno dei momenti più belli della mia carriera di opinionista/personaggio televisivo. Anche successivamente, quando al timone del programma è subentrato Nicola Savino mi sono divertita tanto… Facevo addirittura l’imitazione di Lotito, di Hernanes….(ride)…mi scuso con tutti gli imitatori che leggeranno l’articolo, anche se devo dire che Ubaldo Pantani, grande imitatore, mi apprezzava molto.

Hai collaborato anche con Aldo Biscardi. Un ricordo del grande Aldo?

Aldo era unico e semplice…d’altro canto i grandi, come lo era lui, non hanno bisogno di esaltarsi. Ricordo che un giorno ricevetti una telefonata ed era il grande Aldo che comincio’ col dirmi che mi apprezzava tanto come opinionista per poi chiedermi se volevo collaborare con lui al suo celebre “Processo”. Beh, la risposta non poteva essere che sì, ovviamente! 

Un aneddoto o un episodio della tua esperienza da giornalista-opinionista che hai sempre impresso nella mente?

Purtroppo da poco è venuto a mancare l’amatissimo Mauro Bellugi…notizia che mi ha lasciata senza parole…era un uomo perbene, brillante, buono, ironico, simpaticissimo. Abbiamo commentato insieme tante serate di calcio…ecco, sicuramente i suoi aneddoti di quando giocava e che condivideva con grande piacere con me e con altri ospiti saranno sempre impressi nella mia mente e nel mio cuore, dove li custodirò con grande affetto, affetto per un uomo, com’era Mauro, davvero speciale.

Il calcio è entrato a far parte del tuo quotidiano…

Il calcio già da tanti anni è entrato a far parte della mia quotidianità, prima quando sono diventata agente Fifa, poi quando hanno cominciato ad invitarmi nelle varie trasmissioni sportive. E’ bello quando una passione si trasforma in lavoro!

Parliamo del calcio di oggi. Le tue sensazioni nel vedere gli stadi senza pubblico?

Inizialmente è stato quasi scioccante (consentimi questo termine) perché ovviamente non eravamo abituati agli stadi senza pubblico. Purtroppo c’è stato qualcosa di molto più scioccante, cioè le conseguenze sulla salute delle persone che la pandemia ha provocato, in alcuni casi, non pochi purtroppo, anche la morte. Ahinoi questo tema è ancora attuale visto che non ne siamo usciti. Ora agli stadi vuoti siamo avvezzi, per cui ci sembrerà strano quando potranno nuovamente riempirsi, speriamo ovviamente che questo possa succedere molto presto.

A tuo giudizio qual è la squadra favorita per la vittoria del campionato?

Per me la favorita a vincere lo scudetto della stagione in corso è l’Inter per svariati motivi.

Innanzitutto è la stessa classifica a deporre a favore della formazione di Conte, che è a quota 68 punti, e ad un distacco dalla seconda, il Milan, di 8 e dalla terza, l’Atalanta, di 10. In secondo luogo, è il numero di partite rimanenti a chiudere il girone di ritorno, vale a dire 9 (10 per l’Inter che il 7 aprile dovrà recuperare la gara col Sassuolo), a mettere in evidenza che non ci sono poi così tante possibilità per le più accreditate concorrenti dell’Inter nella conquista dello scudetto. Ma è soprattutto lo stato di forma in cui si trova la squadra nerazzurra a farmi individuare con risolutezza nell’Inter la squadra più accreditata a vincere il nostro campionato. 9 vittorie di fila in campionato con soli 3 gol incassati sono, statistiche alla mano, numeri da scudetto. In fondo chi mastica calcio dice che gli scudetti si vincono con le difese migliori, e, se poniamo l’attenzione sul numero dei gol presi dall’Inter nelle ultime gare, facendo una proporzione tra numero di partite disputate e gol presi, ci rendiamo conto di quanto solida possa essere la difesa dei nerazzurri.

E a poco importa che si possa intravedere nelle ultime gare un’involuzione dell’Inter a livello di prestazione rispetto alle partite precedenti. In fondo l’importante è vincere e poiché ci sono impegni molto ravvicinati, anche e soprattutto a causa del Covid, non sempre è possibile assistere a prestazioni brillanti, per cui la vittoria dello scudetto può passare anche attraverso questo tipo di partite, in cui non si esprime un bel gioco, ma in cui, tuttavia, si riesce lo stesso a far punti che sono un toccasana per la classifica. Le prossime due gare per la squadra del tecnico salentino dovrebbero essere abbordabili, almeno sulla carta, subito il 7 aprile il recupero contro il Sassuolo e successivamente il Cagliari al Meazza, prima della partita contro il Napoli senz’altro più impegnativa per lo spessore dell’avversario, a fortiori a fronte del fatto che la formazione di Gattuso ha inanellato una serie di risultati positivi, grazie soprattutto al graduale recupero dei suoi giocatori migliori.

La “tua” Lazio dopo un inizio difficile è tornata protagonista e ha recuperato diverse posizioni. Dove può arrivare la squadra di Mister Inzaghi?

La Lazio attualmente detiene il 6° posto a 52 punti, ha sorpassato la Roma (51 punti) grazie alla vittoria sullo Spezia, ed è la penultima delle cosiddette “7 sorelle”. Purtroppo ha avuto sinora un percorso molto altalenante, e spesso, ahimè, quest’anno si è vista una Lazio in difficoltà, ben diversa da quella che eravamo abituati a vedere lo scorso anno, prima del lockdown, che divertiva gli amanti del bel gioco e che alcuni operatori di mercato consideravano persino in grado di contendere lo scudetto alla Juventus. Sine dubio la Champions è una competizione che richiede un alto grado di concentrazione e un dispendio considerevole di energie, a fortiori se a giocarla è una squadra non avvezza a disputare questo tipo di sfide. Va detto pure che Simone Inzaghi non ha a disposizione una rosa molto ampia, i neo acquisti non hanno reso quanto si sperava, per cui non è certo semplice quando ad essere impiegati sono spesso gli stessi giocatori, soprattutto in virtù del fatto che, a causa del covid, gli impegni sono molto ravvicinati e si è costretti a giocare ogni tre giorni. Non so dove potrà arrivare questa Lazio. Molto dipende da ciò che faranno le altre squadre che hanno come obiettivo la qualificazione in Champions. Va detto pure che, alla luce degli ultimi risultati, sembra che i giocatori biancocelesti si siano definitivamente liberati dagli strascichi lasciati dall’eliminazione della Lazio dalla Champions ad opera del Bayern Monaco.

La favorita per la vittoria della champions league?

A mio parere la squadra favorita più di tutte per la vittoria della Champions è il City di Guardiola. Se esaminiamo il suo cammino in CL, difatti, balza subito all’occhio il fatto che abbia vinto tutte le partite, ne ha pareggiata solo una col Porto. E’ vero che finora non ha affrontato avversari di grandissimo livello ma è anche vero che non è certo semplice vincere così tante partite di Champions, che richiede un livello di concentrazione e un dispendio di energie chiaramente superiori rispetto ad altri tipi di sfide. Il grande stato di forma in cui si trova è confermato largamente anche dal suo percorso in Premier League, nella cui classifica la formazione di Guardiola detiene il primo posto a ben 74 punti con un distacco sulla seconda, lo United, di ben 14 punti. E’ riuscita, infatti, ad inanellare tantissime vittorie consecutive, ha perso solo, appunto, con il suo omonimo. Il secondo posto tra le pretendenti, a mio parere, al titolo di Campione d’Europa lo occupa il Bayern Monaco, che, come il City, ha vinto finora tutte le gare in CL, pareggiando solo con l’Atletico Madrid. E tra le varie squadre europee sinora incontrate dalla formazione di Flick sono senz’altro degne di nota in primis proprio, appunto, l’Atletico Madrid, battuto dal Bayern per 4-0 nella prima partita di Champions, e poi la Lazio, ahimè stracciata all’andata per 1-4 e battuta al ritorno per 2-1. E’ una squadra avvezza a vincere questo tipo di competizione (l’ultima volta ad averla vinta è stato proprio l’anno scorso) ed è prima anche in Bundesliga a 64 punti, seguita dal Lipsia a 57. Da non sottovalutare poi una discreta percentuale di possibilità di accaparrarsi il trofeo europeo più prestigioso di tutti anche da parte di altre 2 squadre, il PSG e il Liverpool, aventi entrambi organici di elevato spessore e con un cammino in Champions di tutto rispetto. Il Liverpool, tra l’altro, è riuscito a guadagnare delle posizioni nella classifica della Premier League, è attualmente quinto, grazie alla vittoria sul Wolverhampton e sull’Arsenal.

Sei molto attiva sui social. Ti seguono in tantissimi. Che rapporto hai con i social?

Oramai da anni i social sono entrati a far parte della nostra quotidianità. Nel periodo del primo lockdown si è verificato un incremento dell’utilizzo dei social. Visto che non ci si poteva incontrare de visu, gli incontri avvenivamo sul web (e purtroppo avvengono ancora oggi così). E anch’io mi sono lasciata prendere da questa moda e cerco di essere presente sui social il più possibile. Il bello è che mi consentono di avere un contatto diretto con tante persone che mi seguono in tv da anni e che mi stimano e provano per me un affetto sincero.

Noi ci occupiamo molto di calcio dilettantistico. Segui il calcio dei dilettanti?

Sono stata avvocato della LND (Lega Calcio Dilettanti), per cui è una realtà che conosco molto bene. Ho assistito anche a tante partite di calcio dilettantistico e con l’esperienza ho maturato l’idea che a volte anche in queste categorie si possono trovare giocatori promettenti che possono disputare partite tra i professionisti. A volte occorre solo che abbiano qualcuno che crede in loro per poter fare il grande salto.

Da poco ha compiuto 80 anni il Mister Giovanni Galeone, artefice del grande Pescara con due promozioni in serie A. Un pensiero su Galeone e sul bel gioco in generale?

Auguri al grande Giovanni Galeone, il “padre”, tra gli altri, di Max Allegri, da molti definito “il maestro”. Tutti coloro che amano il bel gioco (chi non lo ama poi?!) non possono non amare Galeone e la sua ricerca ossessiva del bel gioco, appunto, tradotto di fatto nello schema del 4-3-3, modulo che, a suo dire, è quello che consente di coprire meglio il campo, e nello stesso tempo di esaltare le qualità dei singoli giocatori. Quando si pensa a lui viene in mente il match Pescara-Milan della stagione 92/93, in cui la squadra abruzzese rifilò 4 gol al Milan, guidato all’epoca da Fabio Capello, in neanche mezz’ora di gioco (anche se poi si concluse con la vittoria del Milan). Galeone è l’amante del rischio, del gioco spettacolare, colui che ha predicato e messo in atto sempre un gioco divertente, a discapito anche del risultato, colui che era attento di più alla tattica che alla preparazione fisica. E forse proprio per questo non ha mai avuto le redini di una squadra molto blasonata.

Chiaramente anch’io amo il bel gioco, come tutti gli appassionati di calcio. Però, è anche vero che la ricerca del gioco divertente non deve andare a discapito del risultato, elemento quest’ultimo ovviamente prioritario.

Tu sei salentina, nata a Maglie per la precisione. Vai spesso nella tua terra?

Sono molto legata alla mia terra, il bel Salento, e alla mia famiglia. Purtroppo a causa degli impegni lavorativi non riesco ad andarci spesso. D’estate una capatina la faccio sempre, per me non esiste mare più bello di quello salentino…(mi scuseranno coloro che abitano in posti sul mare). D’altronde Otranto, Gallipoli, Santa Maria di Leuca sono posti davvero unici.

Sei mai stata in Abruzzo?

Viaggio tanto per lavoro, per cui conosco bene molte regioni della nostra stupenda terra che è l’Italia, tra queste c’è l’Abruzzo. In verità ci sono stata in vacanza da piccola, in particolare a Prati di Tivo, Ovindoli, a L’Aquila. Poi in passato ho seguito dei calciatori che giocavano in squadre abruzzesi di serie B e C e così ho avuto modo di apprezzare ancora di più questa meravigliosa regione e la cordialità e gentilezza dei suoi abitanti.

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  Scritto da Redazione Abruzzo il 06/04/2021
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