L'unica salvezza del Pescara in Serie A: campionato 1987-1988

Nel panorama infinito della provincia calcistica italiana, il Delfino Pescara 1936 è al cinquantatreesimo posto nella classifica perpetua del campionato di Serie A, con sette partecipazioni nella sua storia. Nonostante una presenza attiva fra A e B, gli abruzzesi sono riusciti soltanto una volta a raggiungere la salvezza, assicurandosi la permanenza nella massima serie l’anno successivo. Era la stagione 1987-1988 e il Pescara allenato da Giovanni Galeone, concludeva il campionato al quattordicesimo posto, ultimo utile per non retrocedere. Riviviamo quel biennio con la prima e unica storica salvezza dei bianco azzurri in Serie A, che invece attualmente attraversano un momento tecnico complesso in Serie B.
La B del ripescaggio e la sorprendente vittoria: primi a pari merito con il Pisa
Il campionato di Serie A del Pescara 1987-1988 è ovviamente frutto del grande risultato sportivo che gli abruzzesi conseguirono l’anno precedente, vincendo a sorpresa il campionato di Serie B non soltanto per motivi tecnici: i biancoazzurri alla cadetteria di quell’anno non avrebbero dovuto partecipare, ma il fallimento del Palermo e il successivo ripescaggio proprio a vantaggio del Pescara, permise al Delfino di Galeone di iscriversi al campionato di B. Il Pescara aveva allestito una squadra di qualità, ma l’obiettivo era quello di vincere il campionato di C1 e mai nessun esperto di calcio avrebbe scommesso su una promozione degli abruzzesi. Eppure Rebonato, con i suoi 21 goal stagionali, trascinò letteralmente la squadra di casa allo Stadio Adriatico, che concluse il torneo di B al primo posto, con 44 punti raccolti e 43 goal fatti, a pari punti con il Pisa. In quel Pescara giovane e sorprendente figuravano nomi con cui il nostro calcio ora ha molta confidenza, diversi di questi diventati poi allenatori. C’era Gian Piero Gasperini, attuale tecnico dell’Atalanta con cui è gran protagonista in Serie A e in Europa, tanto da essere considerata di poco sfavorita nel doppio confronto contro i blancos di Madrid dalle quote delle scommesse sportive di Betway al 16 gennaio: il Real a 2,15 e gli orobici a 3,10. Non dimentichiamo De Rosa, ex tecnico del Rende e attuale portavoce del progetto L'inviato AIC sul campo, Camplone, allenatore all’Arezzo in Serie C e Rocco Pagano, esordiente in A nello 0-2 del Pescara all’Inter di Trapattoni l’anno successivo. Ultimo, ma non per importanza Cristiano Bergodi, oltre 180 presenze in A fra Lazio e Padova, e appena dimissionato come allenatore dell'Universitatea Craiova ed ex allenatore anche del Pescara in Serie A nel 2012-2013.
La presidenza di Scibilia e i due stranieri: Junior e Blaž Slišković
La stagione calcistica all’Adriatico si apre con una novità, grossa. Lascia il presidente Panfilo De Leonardis e subentra l’imprenditore Pietro Scibilia. L’industriale calabrese impegnato nella produzione e commercializzazione di Gis Gelati, sedette sulla poltrona abruzzese dal 1987 al 1989, lasciando poi la presidenza ad Alberto di Lena, in seguito alla retrocessione in Serie B, per poi tornare nel 1991 fino al 2004. Lo sponsor tecnico degli abruzzesi resta N2, diventato poi successivamente ennerre; con il presidente Scibilia la campagna acquisti del Pescara calcio alle porte della stagione 1987-1988, vide gli acquisti di due stranieri, il brasiliano Junion rilevato dal Torino e il “baffuto” Blaž Slišković, preso dal Marsiglia. Era un campionato ricco di campioni: era il Napoli di Maradona, il Milan del neo acquisto e pallone d’oro Ruud Gullit, la Roma di Giannini e la Sampdoria di Gianluca Vialli. A quel tempo venivano assegnati due punti a vittoria e il Pescara, pur figurando fra le peggiori difese del campionato, riuscì a salvarsi grazie ai tanti goal messi a segno. Importanti i goal del bosniaco Blaž Slišković, capace di realizzare otto reti in appena 23 presenze, risultando il capocannoniere della rosa abruzzese a fine campionato. Decisivi a fine campionato i pareggi ad Avellino, diretta concorrente per la salvezza poi scesa in B per 1-1, con rete di Berlinghieri e il pareggio in casa con l’Ascoli alla penultima giornata, che permise agli abruzzesi di avere un margine di vantaggio di due punti sopra l’Avellino, che avrebbe giocato a Milano contro l’Inter e sei sull’Empoli, quindi già retrocesso. Nell’ultima giornata, il 15 maggio del 1988 il Pescara uscì sconfitto da Empoli, ma l’Avellino non andò oltre il pareggio a San Siro, la classifica finale recitava dunque: Pescara 24 punti, salvo e Avellino e Empoli retrocesse rispettivamente a 23 e 20 punti.
Il campionato 1987-1988 è attualmente l’unico in cui gli abruzzesi siano riusciti a mantenere la categoria. Anche all’ultima scintillante promozione con Zeman a guidare Immobile, Verratti e Insigne, non seguì un campionato di Serie A all’altezza, terminato all'ultimo posto a soli 22 punti e con tre cambi di allenatori in panchina. Ora il Pescara deve guardare al campionato attuale di B con un pizzico di autocritica: la rosa non è assolutamente inferiore rispetto ad altre compagini e la posizione di classifica non rispecchia il valore degli uomini di Breda. Sarà forse anche il momento di puntare su talenti abruzzesi e investire sui giovani, cosa che in Abruzzo non si fa da un po’ di tempo. Il processo di promozione dei giovani calciatori italiani è iniziato, già con la Nazionale del CT Mancini, che ha chiaramente palesato la necessità di coltivare fra i ragazzi la passione per questo sport.
