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PARTIPILO "Abbiamo concentrato le nostre forze sulla Scuola Calcio"

A cura di Luca Salini

Durante l’estate nessuno avrebbe mai immaginato di rivivere un triste dèja’ vu caratterizzato dalla fortissima ripresa della pandemia. Tutte le società di calcio dilettantistico si apprestavano a disputare la nuova stagione portando avanti un calcio mercato carico di ambizioni e di aspettative. Ancora una volta, però, il Covid ha preso il sopravvento e il governo è stato costretto ad adottare le misure per contrastare la diffusione del virus, disponendo la sospensione del calcio dilettantistico a partire dal campionato di eccellenza fino alla terza categoria.

Abbiamo chiesto il parere del Presidente della Castrum Silvi 2010, Vito Partipilo.

Presidente, la sua posizione in merito alla sospensione dei campionati dall’eccellenza alla terza categoria. Condivide la scelta?

Sapevamo sin dall'inizio che il campionato sarebbe stato ad intermittenza e la composizione dei gironi è stata effettuata in questa direzione. A mio avviso la sospensione del campionato è una scelta dolorosa e difficile, ma necessaria.

Avete interrotto gli allenamenti individuali? Come società quali misure o provvedimenti avete adottato?

Abbiamo interrotto le attività per il settore giovanile, per la prima squadra e over, e concentrato le nostre forze e il nostro sforzo verso la scuola calcio. Stiamo tentando di tutelare i piu' piccoli cercando di fornire loro momento di svago e socializzazione attenendoci alle disposizioni. Compito non semplice ma i bambini si stanno adoperando con tanto entusiasmo e abnegazione. Vederli svolgere attività in forma individuale con la stessa passione e gli stessi sorrisi potrebbe essere da esempio per tanti. Ovviamente ci chiedono della partitella, noi cerchiamo di inventarci di tutto pur di tenerli attivi.

Per sopravvivere a questa crisi le società di calcio hanno bisogno di aiuti economici e di sostegno da parte delle Istituzioni. Quali potrebbero essere secondo lei le misure per “salvare” il calcio dilettantistico?

Il calcio, soprattutto quello di periferia e dei piccoli centri, ha bisogno di tutto per poter proseguire. Le misure potrebbero essere quelle di azzerare totalmente tutti gli oneri di affitto delle infrastrutture, la maggior parte di competenza comunale, attraverso delle forme di ristoro che ci permettano di utilizzare gli impianti (ricordiamo da ultimo DPCM, senza spogliatoi, in orario diurno, pertanto a costo quasi zero per i gestori e gli enti proprietari). Non dobbiamo dimenticare il valore sociale che ha, soprattutto in momenti come questi, la nostra attività.

Non crede che la situazione poteva essere gestita meglio al vertice? D'altronde le società hanno speso tanti soldi per mettersi in regola e rispettare le prescrizioni anti Covid.

Tutto è migliorabile, ma ci siamo trovati di fronte ad una emergenza mondiale senza precedenti e inimmaginabile nell'era moderna, pertanto credo che l'azzeramento degli oneri di iscrizione e di affitto degli impianti possano e debbano essere gli elementi cardine per la sopravvivenza delle nostre realtà.

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  Scritto da Redazione Abruzzo il 04/11/2020
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