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CAPITANIO: a Fontanelle per raggiungere obiettivi importanti

A cura di Luca Salini

Guerino Capitanio è un allenatore giovane ma dotato di stile ed eleganza alla vecchia maniera. Mai una parola fuori posto o una polemica, il Mister è uno di quelli che preferisce far parlare il campo. Nei giorni scorsi è stato ufficializzato il “matrimonio” calcistico di Capitanio con il Fontanelle, compagine che allenerà nella stagione 2020/2021.

Mister Capitanio, le prime sensazioni da neo allenatore del Fontanelle… Com’è nata e come si è sviluppata la trattativa con il Fontanelle?

Sono felice di questa nuova avventura. Ringrazio il Fontanelle per la fiducia e per avermi scelto per questo progetto. Di certo l'arrivo di Massacci come direttore è stato il primo tassello. Ci conosciamo dai tempi della Torrese, abbiamo lavorato più volte insieme e, per fortuna, con ottimi risultati. Poi c'è stata affinità ed unione d'intenti con tutta la società, e questo ha portato a far si che diventassi il nuovo allenatore del Fontanelle.

Ha già in mente il sistema di gioco che adotterà e, soprattutto, le richieste di mercato da presentare alla società?

Sicuramente ci saranno molti cambiamenti nella rosa rispetto allo scorso anno, non perché non ci fossero dei bravi calciatori, ma perché le cose non sono andate come si voleva. Quindi credo che sia giusto cambiare. Ci stiamo muovendo sul mercato, sono in piena sintonia con la società sui movimenti da fare e speriamo a breve di annunciare qualche colpo. Il sistema di gioco si andrà ad adattare ai giocatori che riusciremo ad acquistare. Non sono rigido su questo aspetto. Ci vogliono giocatori forti e poi bisogna metterli in condizione di farli rendere al massimo.

Mister, come valuta la sua esperienza con il Pontevomano?

Sono contento per quanto fatto a Pontevomano. Abbiamo raggiunto due salvezze difficili per vari aspetti, ma hanno rappresentato la giusta ricompensa per quanto fatto sul campo.

Vuole lasciare un messaggio alla società Pontevomano e ai tifosi?

Ringrazio sicuramente tutti: il presidente Panetta, il direttore d'angelo, gli altri dirigenti, i ragazzi avuti a disposizione. Sono stato parte integrante di una famiglia, per questo andar via è stato molto difficile. Spero di aver lasciato un buon ricordo, come loro hanno fatto con me.

 A suo giudizio come ripartirà il calcio dei dilettanti dopo la pandemia?

È difficile esprimersi su questo tema. La cosa più importante è che si riparta. La speranza è che il virus abbia perso di intensità e che la linea dei contagi continui a stazionare prossima allo zero, fino a che non verrà fuori il vaccino che potrà sicuramente farci stare più tranquilli. Nel caso contrario, la vedo improbabile nei dilettanti riuscire ad applicare certi protocolli, che sono di difficile applicazione anche tra i professionisti.

Tra i presidenti delle società dilettantistiche c’è preoccupazione sul futuro del calcio alla luce della pandemia e delle conseguenze economiche. Lei cosa pensa in merito?  

È inutile nascondersi, la pandemia ha portato una crisi economica che di certo si ripercuoterà sul calcio dilettantistico, che spesso vive di sponsor di piccoli e medi imprenditori. Questo probabilmente porterà ad un ridimensionamento di alcune situazioni. La speranza è che il tutto possa ripartire, ma credo sarà un percorso lungo e graduale.

Con quali ambizioni e obiettivi si accinge a progettare e vivere la nuova stagione?

Le ambizioni sono alla base dei risultati, per cui c'è la volontà di fare un campionato importante. Chiaro che prima bisogna completare la squadra, poi possono essere fissati gli obiettivi, ma di sicuro c'è l'obiettivo di migliorare quanto fatto fino ad oggi dal Fontanelle. Sara sicuramente difficile, ci sono società come Montorio (da valutare l'eventuale ripescaggio), Celano e soprattutto Santegidiese che si stanno già muovendo dando un segnale dei loro obiettivi. Noi dobbiamo fare il massimo, sarà il campo a dire dove possiamo arrivare.

Nell’augurarle l’in bocca al lupo per la nuova avventura, le chiediamo un giudizio sulle misure adottate dalla Federazione dei dilettanti per agevolare le società ad iscriversi ai campionati.

Premetto che sono situazioni che non mi coinvolgono direttamente, per cui non ne ho nemmeno piena conoscenza. Credo che la lega dilettanti stia cercando di dare una mano alle società abbassando il costo delle iscrizioni, dell'assicurazione e introducendo altri incentivi. Non so se è abbastanza, ma è chiaro che in questo momento di difficoltà, senza i giusti aiuti si rischia che molte società facciano fatica a ripartire.

 

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  Scritto da Redazione Abruzzo il 23/06/2020
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