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2a C - Intervista a mister Silvio DEL TRECCO, a cura di Luca Salini

BISENTI - Silvio Del Trecco è stato un giocatore di talento e dotato di grandi qualità tecniche. In tutte le squadre in cui ha militato ha lasciato il segno, anche se sicuramente non è riuscito ad esprimere fino in fondo le sue innate doti calcistiche. Oggi Del Trecco, originario di Bisenti, ha intrapreso la carriera da allenatore con ottimi risultati, nonostante la giovane età. 

Mister Del Trecco, dopo la positiva esperienza dello scorso anno con il Villa Bozza Montefino, per la stagione 2018-2019 ha scelto di tornare a Farindola. Cosa ha influito su questa decisione? 

La chiamata del Farindola è stata facile da accettare. Torno in una squadra dove l'ambiente è sano, dove la  società, tra mille difficoltà, cerca di non farti mancare mai nulla. Diciamo che si respira aria pulita da quelle parti. Tornando al Villa Bozza, la scorsa annata è stata  una stagione positiva se guardiamo il risultato finale, che poi è l'unica cosa che conta nel calcio. Diciamo che non ero ben visto da quelle parti e, analizzando i giocatori che sono rimasti per la stagione attuale, noto anche che a qualcuno è tornata la voglia di giocare a differenza dell'anno scorso.  Per il resto colgo l'occasione per ringraziare Domenico Calandra, Adriano Gigante, Gianni Lupinetti, Sandro Calandra, Nicolas Maranca e Giancarlo Matriciani. Chiedo scusa se dimentico qualcuno. Un saluto particolare ad Alessandro Di Palma, l'uomo delle promozioni e da oggi anche delle salvezze. 


Quest'anno avete allestito una formazione di buon livello. Quali sono i vostri obiettivi?

Si è vero. La società mi ha messo a disposizione una rosa importante,  l'obiettivo è quello di centrare i play-off . Sarà un campionato difficile ma noi cercheremo di dire la nostra e di raggiungere risultati importanti. 


Ci illustra i nuovi acquisti. Cosa pensa dei nuovo acquisti; si sono ambientati nella nuova realtà?

In comune accordo con la società abbiamo cercato di prendere ragazzi della zona per cercare di dare continuità negli anni al progetto intrapreso. Di conseguenza i nuovi innesti si sono subito ambientati in quanto l'amicizia la fa da padrona in questo ambiente. Sono ragazzi veramente validi ma soprattutto educati ed abituati al sacrificio che il calcio richiede anche a livello dilettantistico.


In questo inizio di campionato siete partiti abbastanza bene. E' soddisfatto dell'avvio di stagione?

È stato un inizio positivo, abbiamo disputato due gare di coppa e quattro di campionato vincendone cinque e  perdendone una contro il Real Castellalto,  squadra ben organizzata che sicuramente lotterà per le posizioni di vertice. Quindi sono soddisfatto dell'inizio di stagione in quanto siamo una squadra con molti elementi nuovi e non è mai facile trovare la giusta quadratura ad inizio stagione.


A suo avviso quali sono le favorite per la promozione diretta?

Sicuramente il Real Castellalto,  il quotato Real Castelnuovo e, classifica alla mano, il Roseto che occupa la prima posizione con le già citate prima . Un occhio di riguardo per il  Cellino Calcio  che dispone di giocatori di categoria superiore. E poi c'è  l'Arsita calcio che sta tornado a dire la sua da un paio di anni a questa parte, allenata da un amico e da un grande allenatore  come Lucci Antonio. anche grande bomber. D'altronde i risultati degli ultimi anni sono dalla sua parte.

Mister lei ha iniziato la carriera da allenatore a Bisenti, il suo paese, nella prima categoria stagione 2015-2016. Che ricordi ha di quella esperienza?


Mi sono trovato ad allenare una squadra di prima categoria senza nessuna esperienza da allenatore, a dieci giorni dall'inizio del campionato. Diciamo che era da folli assumere la guida della squadra con queste premesse, ma non potevo dire di no al mio paese, non potevo dire di no al DS Marco Paolone e al DG Luca Salini, che poi mi hanno dato la possibilità di intraprendere questa strada da allenatore . Eravamo 12/13 giocatori, abbiamo lottato fino alla fine ma ciò non è stato sufficiente per mantenere la categoria in quanto sono stati fatali i play-out.  Ma ognuno di quella rosa sa che ha dato tutto e posso solo ringraziare i ragazzi per avermi fatto crescere come allenatore.

Intervista a cura di Luca Salini

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  Scritto da Redazione Abruzzo il 09/10/2018
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