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IL DELFINO FLACCO PORTO in Eccellenza: parola a mister BONATI

Guglielmo Bonati: "Ci hanno dato la bicicletta, adesso dobbiamo pedalare fortissimo"

PESCARA - Dopo vari tentativi, Il Delfino Flacco Porto è riuscito a conquistare il girone B di Promozione strappando di conseguenza il pass per il prossimo campionato di Eccellenza. Difficoltà varie, tra infortuni e indisponibilità, la forza delle antagoniste e tant'altro raccontato nell'intervista, che vi proponiamo in esclusiva, al mister della squadra pescarese Guglielmo Bonati, intercettato dal nostro Federico Ermanno Di Fabio

 

D: Buonasera mister Bonati. Dopo vari tentativi siete riusciti ad ottenere la promozione in Eccellenza. Come ci descrive questa soddisfazione?

R: "È stata una settimana che ci ha visti impegnati, abbiamo concluso la stagione ufficiale con il trofeo Mancini. Sicuramente la gioia è stata intensa e forse ancora non ci crediamo. È stato un sogno dopo anni e anni di tentativi. Ce la stiamo godendo fino in fondo, abbiamo già fatto una festa ed il presidente ne ha pronta un'altra, è il momento dei festeggiamenti per una squadra che ha raggiunto un traguardo storico. Erano vent'anni che mancava una squadra di Pescara in Eccellenza". 

D: Soddisfazioni dettate anche dal grande gioco espresso. Vittoria strameritata secondo il pensiero di tutti e secondo i numeri. Quanto è stato difficile visto e considerato il valore delle antagoniste?

R: "È stata una grande sofferenza, non solo per l'indubbio valore delle antagoniste, ma anche dal punto di vista degli infortuni. Sia sotto il profilo fisico sia morale essendosi infortunati giocatori importanti su cui puntavamo molto. Noi dalla nostra avevamo l'entusiasmo dei giovani, l'amalgama e la mentalità da squadra vincente, che è riuscita a superare questi problemi dopo varie difficoltà nel girone d'andata. Nel ritorno, anche grazie ai prestiti dal Pineto e dall'Angolana, siamo riusciti a buttare nella mischia giocatori validi e da lì è stata una cavalcata vincente".

D: Tralasciando i pilastri come Ligocki, Sichetti e Saltarin. Considerata la giovinezza della squadra, qual è il giovane che l'ha stupita di più? 

R: "Tra i pilastri aggiungerei anche il portiere Salvatore Falso, che è sicuramente di un'altra categoria, e mi fermo qui altrimenti dovrei citare tutta la squadra. Più che citarti un ragazzo in particolare, ti vorrei parlare di un gruppo di ragazzi che scherzosamente chiamiamo "ragazzi del '99". Si sono formati in questa società, li abbiamo visti partire dai giovanissimi regionali fino ad arrivare in Prima squadra. Tra i 18 della domenica, 4 o 5 erano sempre presenti. Li cito anche perché, purtroppo, l'anno prossimo andranno via per motivi di studio. Mi ricordano tutti i principi nostri, i sacrifici che abbiamo fatto, la passione, l'educazione e la voglia di imparare".

D: Sicuramente vi starete godendo questo momento rimandando la programmazione del prossimo campionato di qualche giorno. Non vorrete essere soltanto una comparsa o sbaglio?

R: "Su questo ti devo smentire perché il bello dei campionati è che partecipano molte squadre. Il tuo valore non è solo assoluto ma anche relativo al valore delle altre. Il ruolo che reciteremo l'anno prossimo sarà frutto della capacità nel mettersi in relazione a delle situazioni che oggettivamente ritengo improponibili rispetto alla nostra realtà. Tra qualche giorno ci sederemo con il presidente per vedere il da farsi. Dovremmo mantenere i piedi per terra e mettere la solita passione che ci contraddistingue perché entriamo nel calcio regionale che conta e sarà veramente dura, però abbiamo avuto la bicicletta e dobbiamo pedalare forte forte forte".

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  Scritto da Federico Ermanno Di Fabio il 09/05/2018
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