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Massimo Oddo, dal mondiale alla rinascita dell'Udinese

Nel complesso e gigantesco universo sportivo c'è sempre spazio per la riscossa e la rivincita, soprattutto quando parliamo di sport di squadra, nei quali le dinamiche momentanee e i diversi equilibri tra le individualità possono cambiare da un momento all'altro e influenzare il rendimento della squadra in questione. Il caso di Massimo Oddo, abruzzese doc, è proprio uno di questi, sia durante la sua carriera di calciatore che quella di allenatore. Nato a Pescara, l'attuale tecnico dell'Udinese era arrivato alla ribalta prima al Napoli e poi al Verona, sebbene i suoi migliori anni furono quelli alla Lazio, dove dal 2002 al 2007 spiccò come uno dei migliori elementi e andò a segno ben 17 volte. Fu proprio durante gli anni laziali che si guadagnò un posto nella nazionale campione del mondo 2006 prima di lasciare Roma per raggiungere il Milan, con il quale avrebbe vinto la Champions League al primo colpo.

In quanto alle soddisfazioni da calciatore, insomma, il pescarese non poteva dirsi affatto deluso, dopo aver vinto le due competizioni più prestigiose in assoluto. Dopo il ritiro con la maglia del Lecce nell'estate 2012, Oddo decise di fare da subito il corso a Coverciano per il patentino da allenatore. La sua fortuna cambiò quando nel 2014 assunse il controllo della squadra Primavera del Pescara, la squadra della sua città. Un anno dopo subentrò a Marco Baroni poco prima dei playoff per salire in Serie A e, seppur non riuscì nella grande impresa di portare i biancoazzurri nella massima serie, mise le basi per la risalita nella stagione scorsa. Il Pescara di allora, tra i favoriti alla promozione secondo le quote del sito https://extra.bet365.it/news/it/, non deluse: dopo aver sconfitto nei playoff decisivi per la promozione il Novara prima e il Trapani poi, fu persino capace di eguagliare il record di 7 vittorie consecutive stabilito dal Pescara di Zdenek Zeman con in campo Marco Verratti, Ciro Immobile e Lorenzo Insigne. 

Purtroppo, però, l'impatto con la Serie A fu più duro del previsto e nonostante un buon pareggio nella prima giornata contro il Napoli Oddo non riuscì ad imprimere ai suoi l'energia giusta per far bene e fu esonerato alle 24esima giornata senza aver vinto un solo incontro. La rivincita era però dietro l'angolo: l'allenatore pescarese avrebbe avuto la sua opportunità di riscatto poco dopo, ossia nella stagione in corso. Dopo l'esonero di Luigi Del Neri il 21 novembre, la dirigenza dell'Udinese scelse lui per risalire la china in campionato. Oddo, a sorpresa di tutti, si dimostrò capace di rivoltare la squadra bianconera come un calzino, inanellando una serie di risultati utili e disegnando un calcio propositivo e vivace.

I risultati sono stati evidenti, con l'Udinese adesso a metà classifica e lontana ben 16 punti dalla zona retrocessione. Tutto merito del lavoro di Oddo, che a soli 42 anni ha a disposizione tutto il tempo del mondo per dimostrare le sue abilità da tecnico.

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  Scritto da Redazione Abruzzo il 16/02/2018
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